
Il Consorzio QUINN, con il supporto della Regione Toscana, ha sviluppato il report “Governare l’evoluzione tecnologica nell’epoca della transizione digitale”, per favorire la collaborazione tra realtà industriali e mondo della ricerca.
Un momento storico particolare come questo richiede il coraggio del sistema produttivo di affrontare sfide inedite quanto difficili. Consapevoli di ciò, Giacomo Petrini di Quinn e Giampiero Negri Innovative Manager, con la collaborazione di team multidisciplinare, hanno redatto una proposta operativa per “Governare l’evoluzione tecnologica nell’epoca della transizione digitale”, con lo scopo quindi di fornire informazioni puntuali e indicazioni funzionali al processo di cambiamento e all’evoluzione tecnologica delle imprese.
Nello specifico, il testo in primo luogo affronta i trend tecnologici internazionali e le indicazioni da essi forniti sulle scelte strategiche dei singoli Paesi. Questi sistemi sono stati mappati, per proseguire con l’analisi di ciò che avviene a livello aziendale, rappresentando il concetto di evoluzione tecnologica perseguita attraverso il trasferimento tecnologico come un puzzle in cui si combinano diversi technological evolution moment.
Quali sono le variabili del percorso delineato dal Consorzio QUINN?
Il percorso delineato da questo framework (o puzzle) ha una logica interattiva in cui la fase conclusiva (gestione dei ricavi) può essere l’innesco per una nuova fase iniziale (ricerca e sviluppo) e quindi migliorare la innovation experience di ogni impresa.
Facendo un passo indietro, le riflessioni proposte nel testo si collocano pienamente fra le finalità del Consorzio universitario QUINN e che sono da ricercare negli obiettivi assegnati alle sue diverse divisioni, ognuna focalizzata su specifici ambiti di intervento.
In sintesi, la prima divisione Advanced Education, Research & Management Systems, con la partecipazione a network multidisciplinari, si occupa di sviluppare progetti di ricerca, progettare percorsi di alta formazione post lauream e supportare le diverse tipologie di organizzazioni nello sviluppo di sistemi integrati di gestione.
La seconda divisione che prende il nome di Innovation & Performance excellence, supporta le imprese nel loro percorso di trasformazione del business, dell’organizzazione, del sistema operativo e della supply chain alla ricerca di performance sempre più elevate e crescita della loro capacità di competere.
Breve introduzione al report e storia della sua nascita
Il report nasce da una valutazione fatta nel 2020 assieme ai referenti di Regione Toscana con i quali, riguardando quanto sviluppato assieme negli ultimi dieci anni in termini di linee guida per i centri di trasferimento tecnologico, studio e analisi settoriali sull’evoluzione tecnologica del tessuto imprenditoriale, funzionale al disegno delle policy, si è inteso fare il punto, selezionando le buone pratiche valide e attuali ancora oggi, riproposte in forma organica e unitaria.
Come riportato dal documento “si è passati, infatti, dallo sviluppo del concetto di dimostratore tecnologico con la sua più nota forma del Proof-of Concept, ai servizi di business matching e di divulgazione tecnologica; per poi spostarsi, anche in forma anticipatoria rispetto al Piano Calenda, a definire lo stato di adozione di modelli di Fabbrica intelligente da parte delle imprese e quindi identificare i necessari stimoli per la loro diffusione”.
Alla ricerca di nuovi modelli di “lettura” della realtà
Nel biennio 2008-2010, il Consorzio universitario Quinn e CRPA hanno dato vita al “Metodo per la modellazione, caratterizzazione e valutazione delle filiere produttive”. L’obiettivo del metodo redatto è apparso sin da subito chiaro: valutare quali caratteristiche di filiera siano in grado di rispondere al meglio alle minacce ed opportunità del mercato.
Grazie a questo metodo è possibile avere una lettura immediata dei risultati. Che tenga conto di logiche visual e che sia garantita dagli indici di valorizzazione quali-quantitativi del grado di competitività delle filiere.
Prescindendo da ciò, per gli attori dell’ecosistema del trasferimento tecnologico è possibile cogliere gli aspetti peculiari del documento attraverso la lettura integrale dello stesso disponibile a questo link: